Che differenza c’è tra Nasdaq e Dow Jones e ultime news

Il Nasdaq è un indice finanziario elettronico legato ai grandi titoli Hitech, da Apple a Microsoft, Google, Tesla. Il Dow Jones invece è basato sui trenta titoli più forti di Wall Street

A livello finanziario, le ultime due giornate sono concentrate su due indici importanti, Nasdaq legato alle grandi compagnie tecnologiche come Apple, Microsoft, Intel che abbiamo scritto qualche mese fa fortemente in difficoltà in un passaggio critico di ipotetico ritorno alla normalità grazie ai vaccini.

In economia si parla spesso di causa ed effetti e di andamenti ciclici di crescita o discesa, una popolazione globale colpita dalla pandemia non acquista più determinati prodotti ma avrà bisogno di servizi specifici, nel momento in cui guarisce torna ad acquistare i prodotti di prima e non avrà più bisogno degli ultimi servizi.

- Advertisement -

In questo equilibrio e circolarità le aziende tecnologiche registrano alcuni momenti di discesa, nonostante l’economia americana con notizie positive dal Senato possa sostenere sul mercato interno parte della loro crescita o ancora meglio della loro produttività.

Che cosa sono Nasdaq e Dow Jones e come funzionano

Nasdaq è l’acronimo di Associazione nazionale degli operatori in titoli con quotazione automatizzata. Una borsa valori fondata il 4 febbraio 1971 con sede principale a New York. Si tratta del primo mercato borsistico elettronico, basato quindi su una rete di computer. Fortemente legato alla cosiddetta New Economy è stato per alcuni periodi caratterizzato da forte volatilità ed essendo legato anche allo sviluppo Internet è un mercato di dati finanziari a rischio di bolla speculativa. Al Nasdaq sono legati altri due indici: il Nasdaq Composite e il NAsdaq-100.

- Advertisement -

Dow Jones significa invece Dow Jones Industrial Average, indice azionario della borsa di New York (NYSE – New York Stock Exchange). L’indice più importante del mondo, soprattutto per gli investitori, è stato creato da Charles Dow, padre dell’analisi tecnica e fondatore del The Wall Street Journal. Il secondo fondatore è Edward Jones.

L’indice si basa sul prezzo dei principali 30 titoli di Wall Street, questo permette di analizzare bene le realtà societarie e produttive che riescono ad entrare in questa cerchia ristretta di valori ma non riflette l’intero andamento del listino azionario americano. Ecco come lo spiega borsaitaliana:

- Advertisement -

Il Dow Jones Industrial Average è un indice azionario di tipo price weighted (fattore di ponderazione dato dal prezzo di titoli che compongono l’indice) che rappresenta l’andamento dei primi 30 titoli del NYSE (New York Stock Exchange). L’indice non è legato ad alcun settore specifico, il suo paniere, infatti, include titoli appartenenti a diversi settori produttivi, sia tradizionali sia della new economy.

Intanto notizie dall’Europa

Non si sentiva più parlare di effetto Draghi, l’Italia sembra essersi già abituata ad avere un presidente del consiglio stimato in Europa e dai mercati. Oggi la vaccinazione del Presidente della Repubblica dà un segnale sociale ma anche economico visto che attorno alla campagna vaccinale e alla ripresa reale del paese si basa tutta la costruzione strategica e non solo italiana del Recovery Plan: 191 miliardi di euro che in due mesi devono far ripartire buona parte dei settori strategici.

A ricordarci che dobbiamo approfittare dell’effetto Draghi che ha fatto sedere tutte le forze politiche intorno a lui è l’Ocse che ha scritto che le prospettive economiche globali sono migliorate notevolmente negli ultimi mesi. Ci si aspetta dall’Italia una crescita del Pil del 4,1% nel 2021 e del 4% nel 2022. La crescita dell’Eurozona sarà del 3,9% e del 3,8% tra 2021 e 2022. Il Pil globale del 5,6% e del 4% nel 2021 e nel 2022. Rainews nel frattempo, ieri ci ricordava la chiusura positiva delle borse europee e italiana. Milano +3,12%, Francoforte +3,31%, Parigi +2,08%, Londra +1,34% e poi DJ +1,51%, Nasdaq come abbiamo detto in fase di discesa ciclica a -0,25%.

A livello globale incidono la crescita delle esportazioni cinesi, il piano di rilancio americano da 1900 miliardi di dollari più l’avanzamento delle vaccinazioni.

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter