Alle analisi del Ministro Gualtieri e Christine Lagarde, oggi aggiungiamo le osservazioni di Confindustria (congiuntura flash). Il monito delle scorse settimane si ripete tante volte: gli investimenti sono essenziali per far ripartire l’economia e l’industria che incide sull’occupazione. Tutto ciò deve avvenire in fretta perché Confindustria dichiara che “l’Italia è a rischio di una nuova caduta in recessione a fine 2020“.
Gli analisti confermano il peggioramento dei servizi. Industria e occupazione si sono fermate generando una domanda interna molto debole, le imprese invece sono sempre più indebitate. Confindustria conferma qualche punto positivo sull’export ma una seconda ondata di Covid “minaccia un nuovo stop degli scambi mondiali“.
Confindustria sul rischio di recessione, alcuni dati della sua analisi
Il quarto trimestre dell’anno registrerà un nuovo calo del Prodotto Interno Lordo a causa delle nuove misure restrittive anti epidemia. Un crollo minore rispetto ad altri periodi che hanno richiesto la chiusura totale. Il Purchasing Managers’ Index rileva un arretramento delle piccole e medie imprese dei servizi. Ad ottobre la domanda si è indebolita da 48,8 punti a 46,7. Federturismo, riporta Confindustria, segnala perdite vicine al 70%.
Sulla produzione industriale “già a settembre-ottobre ha visto interrompersi il suo rapido recupero”. Questa situazione comporterà una caduta moderata delle percentuali nel quarto trimestre.
Anche Confindustria come Lagarde parla di famiglie sfiduciate con conseguenze sulla domanda interna pericolose, i consumatori tendono adesso a risparmiare. “Gli indicatori segnalano fino a ottobre una tenuta, dopo il rimbalzo nei mesi estivi. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono risaliti a -28,3 (-34,4 nel 3° trimestre), quelli dei produttori di beni strumentali a -31,4 (da -42,8).”
Le aziende sono costrette ad interrompere i lavoratori, l’occupazione, dichiara Confindustria, si è di nuovo appiattita a settembre dopo la risalita temporanea a luglio e ad agosto. Il quarto trimestre si preannuncia negativo. Infine, le imprese cercano liquidità quindi: “i prestiti con garanzie pubbliche hanno superato i 110 miliardi a novembre (dati Task Force). Ciò peserà sul debito bancario (da 16,5% a 18,9% del passivo, stime CSC) e sugli oneri finanziari, riducendo le risorse per investimenti”.
Confindustria e l’appello ai leader G20
L’analisi di Confindustria non si limita a guardare l’Italia ma inserisce anche dati internazionali importanti. Parliamo degli scambi a rischio dove però si registrano alcuni punti positivi, la difficoltà di tenere i tassi stabili, l’Eurozona che frena, il petrolio in risalita e i ritmi economici degli Stati Uniti con le recenti elezioni che hanno tenuto l’attenzione alta di tanti Stati.
Confindustria il 19 novembre ha lanciato un appello ai leader G20 Saudi Arabia 2020, il vertice è in programma proprio in questo weekend. Ecco le questioni aperte richiamate dalle organizzazioni imprenditoriali: il sostegno agli investimenti, lo sviluppo dell’economia digitale, la riforma del WTO e, contestualmente, hanno esortato i leader politici a perseguire un risultato ambizioso nell’ambito dei negoziati sul commercio elettronico. Mettere in campo azioni di contrasto ai sussidi distorsivi presenti nel settore dell’industria e alle restrizioni commerciali.