Coronavirus: Pil italiano a -8% nei primi 6 mesi del 2020

Stando alle analisi del centro ricerche Ref, una ripresa è possibile a partire dal terzo trimestre del 2020.

Quali effetti avrà sull’economia italiana la pandemia causata dal coronavirus? Secondo una recente analisi del centro ricerche Ref, durante i primi 6 mesi di quest’anno il nostro paese perderà circa l’8% del prodotto interno lordo. Anche prima dell’avvento del Covid-19 le stime erano in rosso, ma si parlava di una diminuzione dell’1, massimo 3%.

Nonostante questi dati, lo studio redatto dal Ref dona anche un piccolo spiraglio di luce. Perché emerge che una ripresa resta comunque possibile, ma soltanto a partire dal terzo trimestre del 2020. Bisogna comunque sottolineare che, trattandosi di analisi economiche, i numeri reali potrebbero risultare diversi.

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Coronavirus ed economia: dalla Francia arriva solidarietà per l’Italia

Da Bruno Le Maire, Ministro dell’Economia francese, sono arrivate parole di supporto verso il nostro paese. Ha sottolineato che se l’Unione Europea abbandonerà l’Italia, “l’UE non si riprenderà più“. In un’intervista con la TV Lci, il Ministro ha lanciato un appello a tutti i paesi dell’Unione per “restare uniti” nel combattere il Covid-19. “se sarà ognun per sé, se si abbandonano alcuni Stati, se ad esempio si dice all’Italia ‘cavatevela da soli’, l’Europa non si riprenderà” sono state le sue parole.

Paolo Gentiloni, Commissario agli Affari Economici, ha invece premiato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per le manovre economiche che sta attuando. “la logica, la filosofia è assolutamente condivisibile. Le modalità con cui si può fare un’operazione di questo genere sono legate alla discussione su questi eurobond, cioè su strumenti che si costruiscono sul mercato e sono a disposizione per tutti i Paesi” sono state le parole che ha dichiarato a Radio Anch’io.

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Infine Vito Crimi, il leader politico del Movimento 5 Stelle, a Radio 1 ha ribadito che “serve maggiore severità. Non so se ci sara’ un nuovo provvedimento, la catena di comando e’ netta e Conte fa la sintesi, ma lo auspicherei almeno nelle zone come la Lombardia“. Ha poi sottolineato che bisognerebbe chiudere tutto ciò che non è essenziale.