Era la primavera del 2018 quando una giovane educatrice di asilo nido, allora appena ventenne, venne costretta a dare le dimissioni. La causa? Essersi scambiata dei contenuti intimi con quello che all’epoca era il suo compagno. 18 fotografie e due video erotici, che aveva inoltrato specificando “Tienili per te”. Così non è stato, in quanto l’uomo ha inoltrato parte del materiale sulla chat degli amici del calcetto.
Oggi, a distanza di 5 anni è stata emessa la sentenza nei confronti della preside che costrinse l’educatrice a dare le dimissioni. La Corte d’Appello di Torino, infatti, ha confermato la condanna a 13 mesi per la direttrice, con le accuse di violenza privata e diffamazione.
Come sono riusciti a risalire all’identità della donna?
Ma come sono riusciti a risalire all’identità della donna? Il suo nome era su una di quelle foto incriminate e all’interno della chat era presente il padre di una studentessa. Quest’ultimo ha identificato la maestra d’asilo della figlia e ha inviato le immagini alla moglie. A quel punto la vicenda è diventato un caso mediatico. La giovane venne invitata a partecipare ad un collegio docenti e sottoposta a diversi interrogatori. “Non troverai lavoro neanche a pulire i cessi di Porta Nuova. Avrai sempre un tatuaggio”, queste le parole della preside prima di “convincerla” a firmare le dimissioni.