È finita in manette (agli arresti domiciliari) una delle esponenti antimafia più note della città di Palermo. Stiamo parlando della preside Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica. La donna, secondo le accuse si sarebbe appropriata, di cibo per la mensa della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, computer, tablet e iPhone destinati agli alunni e acquistati con finanziamenti europei.
A distanza di qualche giorno dal suo arresto, nel proseguimento delle indagini sono emerse nuove intercettazioni che hanno inevitabilmente portato a nuove accuse nei confronti della donna. L’ultima riguarda il 31 agosto dell’anno scorso, giorno in cui alla scuola Falcone dovevano preparare il “Pon cucina”, un’iniziativa che avrebbe coinvolto moltissimi alunni dello Zen. Tuttavia mancavano diversi ingredienti in quanto, dalle ricostruzioni, la preside aveva ben pensato di portarli a casa sua perché sarebbero potuti “ritornare utili”.
Il caso del burro scaduto dal 20 agosto
C’era invece del burro nel frigo della dirigente, scaduto dal 20 agosto. Ma per la donna e alcuni suoi collaboratori “non era un problema”, utilizzarlo nel corso di cucina, come si sospetta che sia accaduto. Tra le accuse più recenti c’è anche quella in merito ai soldi di un finanziamento pubblico da investire nell’ammodernamento della palestra della scuola Falcone dello Zen. Tuttavia, quei fondi furono in gran parte destinati all’acquisto di scarpe e capi d’abbigliamento alla moda per i dirigenti dell’istituto.