Divieto di fumo in spiaggia, il Codacons diffida i comuni

L’associazione dei consumatori minaccia di trascinare in tribunale tutti i comuni balneari che non adotteranno ordinanze «smoking free» sui rispettivi lidi

Il Codacons ha dichiarato guerra alle sigarette sulle spiagge di tutta Italia. I comuni che non adotteranno tali provvedimenti o non rispetteranno il divieto di fumo dovranno vedersela con l’avvocato per vie legali insomma.

Da anni l’associazione dei consumatori combatte contro questa inciviltà e stavolta si andrà per vie legali contro le amministrazioni che non vieteranno la sigaretta sotto l’ombrellone. Denunciandole all’autorità giudiziaria “per concorso in inquinamento e in danneggiamento aggravato del patrimonio naturale.

- Advertisement -

Stabilimenti che hanno adottato lo “Smoke free”

Gli stabilimenti che hanno adottato questo stile di vita sono ancora poche rileva il Codacons. “Nella maggior parte non vige alcun divieto, il che crea incertezze tra i cittadini e disparità di trattamento“.  Ma ci sono già alcuni Comuni che hanno detto di no al tabagismo in spiaggia. Da Sassari a Savona, passando per Lampedusa, Bibione, Ladispoli e Anzio, chi viene colto a fumare in spiaggia andrà incontro a multe salate, (a Rimini sono previste multe fino a 50 euro per i trasgressori).

Il presidente della Fiba Confesercenti dell’isola di Ischia Giuseppe La Franca ha dichiarato “Ottima iniziativa”. “Attualmente combattiamo contro l’abusivismo ambulante sulle spiagge ed i controlli sono davvero pochi, ha concluso “Ritengo, però che al di là di un’ordinanza bisogna affidarsi all’educazione ed al rispetto dei fumatori. Anche se si fuma in spiaggia non bisogna gettare i mozziconi sulla spiaggia. Nella mia struttura metto a disposizione dei conetti da riempire con la sabbia come posacenere e mi affido a chi vuole una spiaggia pulita”.

- Advertisement -

Per chi non vuole rinunciare alla sigaretta create aree apposite

Per chi non vuole rinunciare alla sigaretta sono state create delle aree ad hoc, autorizzate dall’ufficio demanio e attrezzate come negli aeroporti con contenitori a chiusura ermetica. L’etichetta “smoke free” sta per essere associata anche alla “plastic free” per evitare ancora una volta l’inquinamento e il deturpamento con bottiglie, tappi e bicchieri che soffocano le nostre coste. La plastica infatti risulta essere al primo posto tra i rifiuti molto più delle sigarette. Ma i due aspetti vanno di pari passo se l’obiettivo è difendere natura e salute, inutile imporre un provvedimento senza l’altro.

 

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura