Domenica In, Giorgio Panariello commosso: “Ai miei nonni devo tutto”

Giorgio Panariello ospite di Domenica in ha parlato in una lunga intervista con Mara Venier della sua infanzia, del lavoro, e della sua vita privata

Ospite di Domenica In, accolto da Mara Venier padrona del pomeriggio domenicale di Rai 1 Giorgio Panariello si è lasciato andare ad una lunga chiacchierata dove ha parlato della sua vita professionale e di quella privata ma soprattutto si è commosso ricordando la sua infanzia. Il comico è orgoglioso d’affermare d’essere cresciuto con i nonni ed è a loro che deve tutto, anche il successo professionale.

Panariello ha raccontato cosa ha detto la nonna quando le ha detto che era stato preso in Rai:” Ai miei nonni devo tutto. Pensa che quando ho detto a mia nonna che mi avevano preso in Rai mi ha detto: “Ho fatto un sughetto tanto buono, portane un po’ a Pippo Baudo”. Scherzi a parte, mia nonna mi ha sempre spronato a seguire i miei sogni. Quando ho raccontato a mio nonno che avevo lasciato il lavoro in cantiere navale, dove venivo pagato anche molto bene, per lavorare in una radio che mi avrebbe pagato ogni tre anni, beh c’è rimasto un po’ male.” Giorgio è riconoscente ai nonni per quello che hanno fatto per lui sostenendolo in tutte le sue scelte anche quelle discutibili e rischiose.

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Domenica In, Giorgio Panariello non prova rancore per i genitori

Giorgio Panariello ha parlato anche dei genitori per i quali non prova nessun rancore: il padre non lo ha mai conosciuto, mentre la madre l’ha vista solo poche volte:” Non ho mai conservato alcun rancore nei confronti dei miei genitori, perché i miei nonni sono stati talmente tanto buoni con me da non avermi mai fatto mancare l’affetto famigliare. Per me, è come se una mamma e un papà coi miei nonni li avessi sempre avuti.

Il comico toscano non può tuttavia non ricordare quanto la mancanza dei genitori gli sia pesata quando era piccolo, i bambini lo prendevano in giro per questo e lui ci soffriva molto:” Da bambino però l’ho sofferta molto, perché i bambini son crudeli, ti fanno pesare ogni cosa. Mi dicevano: “Ma perché la tua mamma e il tuo papà non vengono mai? Perché a scuola ti vengono a prendere sempre soltanto i tuoi nonni?”, ma io gli rispondevo, gli dicevo: “Ah ma adesso il mio babbo viene, e allora ce ne sarà per tutti. Anzi, come ti chiami tu? Così glielo dico e poi vedi te”.