Una nuova moda sta dilagando in Europa, ma soprattutto in Gran Bretagna, la chemsex, ovvero, l’utilizzo di droghe per eliminare i freni inibitori ed aumentare il desiderio sessuale. A lanciare l’allarme è stato il British Medical Journal che ha segnalato gli studi di alcuni medici dell’Nhs Foundation Trust.
Negli anni sessanta nella comunità gay ha avuto inizio l’usanza di fare uso di sostanze stupefacenti e psicofarmaci per cancellare le proprie paure e lasciarsi andare a dei rapporti sessuali sfrenati e molto duraturi. Ora più che mai gli omosessuali che dichiarano di aver, almeno una volta nella vita, praticato la chemsex sono in aumento. Infatti, su un campione di 1142 persone Lgbt (sigla che raggruppa gay, lesbiche, bisessuali, transgender) circa un quinto ha risposto agli scienziati ammettendo di aver fatto chemsex negli ultimi 5 anni, e un decimo nell’ultimo mese. Le motivazioni che li spingerebbero a fare uso di droghe per migliorare le loro prestazioni sessuali sono principalmente le difficoltà relazionali, le paure e le ansie di non essere all’altezza e i disturbi sociali dovuti ad atti discriminatori subiti, come l’omofobia.
Il problema, però, si fa sempre più preoccupante visto che moltissimi giovani anche eterosessuali hanno scoperto questa pratica e sembrano esserne affascinati, incuranti dei rischi cui incorrono. Innanzitutto, i danni fisici e di salute sono scontati visto lo stile di vita di questi individui che passano fino a 72 ore drogandosi e facendo sesso, anche con 5 partner differenti, dimenticandosi persino di mangiare. Durante queste orge gli “adepti” non fanno uso di contraccettivi, ciò comporta il dilagarsi di malattie infettive quali: la sifilide, che sta ritornando, o il papillomavirus, che provoca il tumore alla cervice uterina, per non parlare dell’Hiv, la quale trasmissione è facilitata anche dall’utilizzo continuo di sostanze stupefacenti che abbasserebbero le difese immunitarie. Inoltre, vanno sottolineati i danni celebrali determinati dall’abbinamento tra l’assunzione di stupefacenti e la vasodilatazione derivante dal sesso.
Le droghe e gli psicofarmaci che causerebbero l’inibizione dei sensi, l’euforia incessante e il continuo bisogno di sesso sono: mefedrone e le amfetamine cristallizzate che funzionano come stimolanti, provocando anche l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Ci sono, inoltre, il Ghb (gamma-idrossibutirrato) e il Gbl (gamma-butirolattone) che tolgono i freni inibitori. Questi sono molto potenti e per di più hanno un leggero effetto anestetico. Molti di questi prodotti si assumono con un’iniezione nelle vene, come si fa con l’eroina.
Un allarme quello lanciato dal British Medical Journal che non può non avere una forte risonanza per la gravità del problema sociale trattato. Non bastava la continua lotta che le nazioni devono fare per contrastare il propagarsi di droghe pesanti quali cocaina ed eroina, ora si aggiunge un problema più grande, perché oltre al mercato di stupefacenti illegali – che c’è dietro queste orge – bisogna tener conto anche della necessità che si pone di dover limitare la diffusione di malattie infettive gravi che possono portare alla morte.