Stando ai recentissimi dati pubblicati dall’associazione SOS Stalking, in Italia i cosiddetti femminicidi sono diminuiti drasticamente nei primi 145 giorni dell’anno: le forze dell’ordine ne hanno registrati il 52 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2016.
Merito sopratutto del lavoro di sensibilizzazione fatto in questi anni, grazie al quale molte donne trovano il coraggio e la forza di denunciare le violenze subite spiega l’avvocato “Lorenzo Puglisi,” presidente e fondatore dell’associazione Sos Stalking.
Ma il lavoro è agli inizi non bisogna mai abbassare la guardia, la tragedia è dietro l’angolo, solo nel 2016 a livello nazionale si contano 110 femminicidi, compiuti prevalentemente dal marito, compagno o ex.
Nel 2015 le vittime erano state 116, è una strage, gelosia, incapacità di gestire la perdita, morboso senso del possesso scatenano la furia omicida poi in seguito giustificato come ” un eccesso di amore per la compagna che lascia”. Conferma l’avvocato ad oggi vi è una riduzione abbastanza importante dei numeri”, in totale sono 22 le donne uccise nel 2017, nel 90 per cento dei casi per mano del marito o dell’ex.
Un anno fa a maggio, le vittime erano 46, i dati rivelano che viene uccisa una donna ogni sei giorni, contro i tre di media del 2016. Ovviamente bisogna essere cauti perchè la statistica rivela che queste tipi di violenze viaggia a “ondate” dunque non si può escludere una ricrescita. Fra le regioni con piu’ omicidi al primo posto vi è la Lombardia, il Lazio e la Campania.
Mancano I fondi
Nel 2013 il governo ha approvato una legge contro il femminicidio che ha dato pene piu’ severe, introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza e stanziato soldi per i centri antiviolenza. Secondo l’associazione Sos stalking di concreto mancano i fondi, ad esempio il braccialetto elettronico, che il magistrato può richiedere di applicare allo stalker, ad oggi è rimasto completamente inutilizzato.
Un altro soggetto sta a cuore dell’associazione la vittima secondaria del femminicidio ovvero i figli che ha seguito del crimine si ritrovano orfani di madre. Nel 2015, 118 bambini sono rimasti soli e ben 84 si sono aggiunti nel 2016.
Le conseguenze che subiscono sono spesso irreparabili spiega l’avvocato ” dal trauma legato al lutto violento fino al vuoto educativo in un età tenera”.
A febbraio la camera ha approvato una legge che in parte tutela queste vittime e prevede che le spese processuali siano a carico dello Stato. ma non basta nel 2017 si contano già 22 nuovi orfani.
Bisogna approvare una legge che tuteli una volta per tutte questi piccoli innocenti chiede l’associazione.
Ambra Leanza