Sotto la lente delle Forze dell’ordine è finita un’azienda attiva nel settore agroalimentare con sede a Fermo.
L’attività di verifica delle Fiamme Gialle del capoluogo è partita dalla denuncia di uno dei dipendenti extracomunitari. L’uomo era stato licenziato perché si era recato in Pronto Soccorso durante l’orario di lavoro.
Dalle dichiarazioni dei dipendenti e dalla documentazione è emersa una situazione di sfruttamento della manodopera, quasi tutta formata da cittadini extracomunitari entrati in Italia richiedendo asilo politico.
Il contratto di assunzione ufficiale prevedeva 4 o 5 ore di lavoro giornaliero, mentre la maggior parte dei lavoratori era costretta a lavorare per circa 12 ore, con una piccola pausa pranzo. Senza diritto a permessi.
L’operazione, soprannominata “Tempi Supplementari“, ha consentito di raccogliere molti elementi indiziari che dimostrerebbero come l’azienda abbia ottenuto un forte risparmio sui costi del lavoro. 50 sarebbero i dipendenti sfruttati.
Il modo illecito di operare non suppone un danno solo per i lavoratori ma anche per altre aziende del settore.
Con le Fiamme Gialle hanno collaborato l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e la locale ASUR, che ha verificato le condizioni igienico sanitarie del luogo di lavoro. Anche il Comando dei Vigili del Fuoco ha assistito i finanzieri negli accertamenti in merito al rispetto della normativa sulla sicurezza.