Elona Kalesha, la donna albanese di 36 anni che ha ucciso e smembrato i genitori del suo ex compagno per poi riporre i loro cadaveri in quattro valigie, ritrovate in strada vicino al carcere di Solicciano, è stata stata arrestata.
Il Tribunale del riesame di Firenze, presieduto da Anna Liguori, ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati difensori di Elona Kalesha, ed ha dunque disposto che Elona rimanga in carcere, con l’accusa di vilipendio e occultamento di cadavere, e con quella più grave di duplice omicidio.
I giudici hanno sciolto la riserva lunedì 11, dopo essersi riservati la decisione all’udienza dell’8 gennaio. È nel corso della stessa udienza, che davanti agli avvocati difensori Federico Febbo e Antonio D’Orzi, il pubblico ministero Ornella Galeotti ha spiegato che al momento la Procura “non ha elementi per ricostruire con esattezza l’esatta dinamica del duplice omicidio“. Tuttavia, si ritiene che l’omicidio sia stato compiuto nel novembre del 2015, il giorno in cui i due coniugi si erano recati a casa di Elona per preparare la torta che avrebbero dovuto mangiare insieme al figlio, che quel giorno usciva dal carcere. I motivi di tale efferato delitto sono sconosciuti.
Decisivo potrebbe essere l’interrogatorio a cui la Procura ha intenzione di sottoporre Taulant Pasho, all’epoca dei fatti compagno di Elona Kalesha, e che ora è in carcere in Svizzera.