Una scatola, con fili neri che fuoriuscivano, è stata rinvenuta a Firenze davanti all’abitazione del procuratore aggiunto Luca Tescaroli. L’oggetto misterioso ha fatto scattare l’allarme bomba, che fortunatamente è rientrato dopo poche ore. L’oggetto, infatti, è risultato poi essere una batteria per microcar e non sarebbe esploso. Questa mattina 19 giugno gli uomini della scorta del magistrato hanno chiamato gli artificieri, preoccupati di quanto avvistato.
Secondo le ricostruzioni effettuate grazie alle riprese delle telecamere di sicurezza, due uomini avrebbero collocato la scatola davanti al portone dell’abitazione, tra le 23.30 e le 8.00 di questa mattina. Nei giorni scorsi Tescaroli aveva chiesto l’arresto di Salvatore Baiardo, l’uomo legato ai fratelli Graviano, ma il gip non lo aveva concesso. La notizia era stata data dallo stesso Baiardo attraverso un video pubblicato su Tik Tok. Tuttavia, secondo l’Arma non si tratterebbe di un avvertimento. Tra le ipotesi più accreditate c’è il fatto che qualcuno volesse disfarsi di batterie esauste.
I carabinieri stanno continuando ad indagare sul caso
Tuttavia, al momento non si ha una pista ben definita e i carabinieri stanno continuando ad indagare sul caso. Tescaroli, che in passato ha indagato anche sulla strage di Capaci e su Mafia Capitale, a Firenze è titolare insieme al procuratore facente funzioni Luca Turco dell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi come quella di via dei Georgofili.