E se fosse la Champions il nuovo fortino della Juve?

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Quando si e’ smarriti, quando si cercano certezze ormai svanite , quando i problemi oltre che fisici sono psicologici, dove ritrovarsi se non a casa a propria? E’ quello l’unico rifugio che restituisce convinzioni, forza e sicurezza, una dimora che ,tra l’altro,  meno di un anno fa regalava soddisfazioni, rimonte ,gioie , ma soprattutto trofei. Stara’certamente pensando questo Massimiliano Allegri alla vigilia di uno dei match piu’ importanti della stagione, vorra’  ritrovare la sua squadra ancora li a leccarsi le ferite dopo la rumorosa sconfitta di Napoli,vorra’ restituirle il suo spirito, la sua combattivita’,la sua fame, la sua voglia di fare ,e non di strafare(vedi Pogba), ma soprattutto vorra’ ritrovare il suo stadio. Quello che era un fortino inespugnabile si e’ tramutato in luogo di spedizioni piu’ che felici per compagini come  Chievo e  Frosinone. I bianconeri infatti sono alla ricerca del primo successo stagionale in casa, una frase che nessuno si sarebbe mai aspettato di pronunciare alle porte della settima giornata di campionato. Si parla di una stagione che sembra essere nata male per la vecchia signora. Solo 5,infatti,i punti in campionato e addirittura 10 quelli di distacco dalle capolista  Fiorentina e Inter. Tutto negativo allora? tutto storto in quest’ inzio di stagione? Nessuna speranza di ripresa?No, una luce si e’accesa,esattamente lo scorso 15 settembre  nella straordinaria notte di Manchester (1-2 all’Etihad Stadium contro il City) in cui si sono rivisti sprazzi di quella Juve schiacciasassi capace di stravincere il campionato e di arrendersi in Champions solo alla squadra piu’ forte in quel momento presente nel panorama calcistico mondiale, il Barcellona degli alieni. Allora, avra’ bisogno di quella Juve  Allegri, e vista la poverta’ dei risultati in campionato e la splendida impresa anglossassone, siamo certi che all’allenatore livornese sara’ balenata anche solo per un momento l’idea che i suoi ragazzi abbiano bisogno di sentire la musichetta che ogni calciatore sin da bambino sogna di ascoltare. La musica di quella Champions League che non puo’ far altro che caricarli al massimo e renderli consapevoli che in ambito di club non esiste campo e non esiste match piu’ importante di quello che stai calcando e stai vivendo in questo momento. L’Europa dunque, la Champions nello specifico, sta diventando  il vero fortino di questa Juve, che spera di ritrovare nello Stadium e nei calorosissimi ed ipercritici tifosi che lo compongono gli alleati di un tempo. Nella Juve pronta a sfatare questo terribile tabu’ mercoledi’ sera contro il Siviglia allo Stadium, i dubbi di Max Allegri si basano essenzialmente sul modulo ,non tanto sugli uomini. Si passa da un 4312 ad un 433 partendo pero’ dalle certezze Cuadrado Morata e Dybala  in avanti, coperti dai soliti Pogba e Lemina supportati probabilmente dall’inedito innesto di Khedira al posto di un offuscato Hernanes. Dietro non ce la fa Lichtstainer , neanche convocato, previsti nuovi accertamenti cardiologici per il terzino, in bocca al lupo al ragazzo. Dall’altra parte attenzione al funambolo Konoplyanka , alla concretezza di Gameiro e all’intramontabile Jose’ Antonio  Reyes. Di certo non sara’ della partita il grande ex Fernando Llorente, problemi fisici per lui. Peccato per i nostalgici e per gli occhi delle tifose, ma motivazione in piu’ per far bene per la Juve di Max Allegri; non c’e’ tempo ne’ spazio per rivangare il glorioso passato, c’e’ bisogno di rialzarsi, ascoltare la musica della Champions e ripartire.

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Alessandro Vita