Francia, attesa finita: la new generation esplosa. Da Griezmann a Mbappe, per un bis storico

La nuova generazione di talenti trascina la Francia in finale

È la seconda finale in 20 anni, quell’unica altra volta in cui raggiunse l’ultimo atto, la Francia riuscì a laurearsi Campione del Mondo per la prima ed ultima occasione, tra l’altro di fronte al pubblico di casa. Quella selezione era un inno al colonialismo francese, razze miste e fra tutte, quella algerina del protagonista assoluto della kermesse, autore di una doppietta in finale contro il Brasile di un Ronaldo a mezzo servizio, dopo i noti fatti della notte precedente.

Era la Francia di Zidane, oggi è la Francia di tanti, non solo di un unico protagonista. Una squadra capace di giocare un bel calcio, di stupire per la bassa età media e al tempo stesso, capace di permettersi di lasciare a casa stelle come Benzema, Ribery, Martial e Lacazette. Giocatori che sarebbero stati titolari in qualsiasi al tra Nazionale del mondo, eppure il Ct Deschamps ha avuto ragione, anche questa volta.

- Advertisement -

Già un piccolo miracolo gli riuscì 14 anni fa, quando portò il piccolo Monaco nell’ultimo atto della massima competizione per club, perdendo col Porto di un giovane Mourinho. La Francia è l’unica nazionale rimasta dal lotto delle grandi favorite della vigilia, corazzate che sono cadute l’una dopo l’altra durante la fase a gironi e nella prima parte della fase finale.

Questa volta l’impresa ha una portata minore, ma parliamo sempre e comunque di una finale del Campionato del Mondo, conquistata con estrema praticità e tramite il talento di alcuni uomini in grado di incantare la Russia ed essere protagonisti del prossimo calciomercato.

- Advertisement -

Uno di loro si è autoescluso, decidendo di rimaner fedele all’Atletico Madrid di Simeone. Squadra che l’anno prossimo disputerà la finale di Champions in casa, motivazione in più forse per Griezmann: rimanere e sollevare al cielo quella coppa dalle grandi orecchie sfiorata due anni fa, perdendo ai rigori dai cugini del Real in quel di San Siro. È la Francia di un nemmeno ventenne, pagato già 180 milioni di euro dal Psg e che per un certo tragitto, ha saputo andar veloce come Bolt.

È Mbappe, un futuro pallone d’oro, esploso contro l’Argentina e confermatosi nella semifinale col Belgio, nonostante sia rimasto all’asciutto. Con loro, un Pogba più maturo e meno giocherellone, una solidità difensiva esaltata da quattro centrali difensivi anche adattati terzini e soprattutto un capitano in porta come Lloris, capace di ergersi a protagonista assoluto nei momenti chiave. Un Ct che ha un suo alter ego in campo in Kante, sconosciuto fino ad appena tre stagioni fa, emblema del miracolo Leicester di Ranieri, poi amato da un altro italiano come Conte, fino a consacrarsi nei Mondiali in corso.

- Advertisement -

Con una consapevolezza che pervade i mai troppo umili francesi: i favoriti per la vittoria finale saranno loro.