“Tanto tuonò che piovve. Giusto ieri avevo detto che la circolazione incontrollata del virus nei Paesi poveri poteva essere il bacino per una nuova variante e così è stato“. “Questo è un evento prevedibile ed atteso – spiega l’esperto -, che ci segnala una volta di più che questa malattia la si sconfigge globalmente e non nel singolo Paese“.
Ma l’infettivologo invita anche a non creare inutili allarmismi, pur ponendosi una domanda fondamentale: “Premesso che si naviga a vista e c’è il rischio di essere smentiti senza dati solidi – spiega- c’è ancora un dato da stabilire: questa variante carica di mutazioni bucherà il vaccino riuscirà in più a diffondersi meglio della variante Delta?“. Poi si lascia andare a una osservazione cautamente ottimista: “Perché se così non fosse – conclude l’esperto – resta un pericolo potenziale, ma meno impattante“. E a parere di Galli questo non è detto perché “quando le mutazioni sono molto numerose spesso la capacità diffusiva è inferiore” e la competizione con la Delta è tutt’altro che semplice.