Genova, bulla minacciata da migliaia di adulti sul web

Occhio per occhio dente per dente per la sedicenne di Sestri Levante (Genova) che qualche giorno fa è comparsa in un video mentre senza che nessuno intervenisse picchiava (colpendola con pugni, calci, prendendola a morsi e trascinandola per i capelli) una dodicenne (per futili motivi, la restituzione di un cellulare): sono state aperte due seguitissime pagine Facebook di minacce e di insulti a lei e alla sua famiglia (gli zii con i quali vive fin da bambina, visto che la sua famiglia d’origine è problematica). Il loro legale, Andrea Martini, ha segnalato la cosa alla polizia postale la quale ha inoltrato la segnalazione al social network, ma le pagine non sono state cancellate (una è stata solo ferma per tre giorni). Perciò si sta valutando la possibilità di sporgere querela  per minacce ed istigazione alla violenza contro chi gestisce quelle pagine perché la situazione è diventata intollerabile, ha fatto sapere Martini.

Intanto la bulla non esce più di casa e non va più all’istituto professionale che frequenta, anche perché indesiderata dai genitori degli altri ragazzi. Quest’esperienza comunque le è servita, stando sempre al suo avvocato: dopo la baldanza iniziale ha iniziato a prendere coscienza della gravità di ciò che ha fatto ed è stata interrogata dalla polizia per quasi tre ore lunedì scorso. Contro di lei non sono state prese misure restrittive, ma resta indagata per lesioni con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi. Indagata anche un’altra minorenne che avrebbe subito il presunto torto e avrebbe “ingaggiato” l’amica per picchiare la vittima.

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Ora, sembra appunto che la bulla stia cambiando, ma si deve arrivare ad un polverone mediatico o peggio a minacce e insulti per ottenere questo risultato?