Elisabeth Lardschneider, climber altoatesina della Val Gardena già facente parte della squadra nazionale italiana giovanile di arrampicata sportiva, ha perso la vita dopo essere precipitata per 150 metri mentre stava salendo nelle montagne del Ladakh, nella valle dello Zanskar in India. La 20enne sportiva originaria di Ortisei è morta sul colpo. Era partita ai primi di luglio assieme a un gruppo di sette persone, tutte originarie dell’Alto Adige, per una nuova scalata.
Si tratta di soci o soccorritori Avs, i quali avevano organizzato il viaggio in completa autonomia. Al momento sono ancora da chiarire le cause della caduta. Lardschneider, in passato, era stata nominata nella nazionale giovanile di arrampicata. La gardenese era molto attiva nel club alpino sudtirolese Alpenverein e sognava un futuro professionale come guida alpina ed era aspirante dei Catores, una sorta di unità speciale di alpinisti e soccorritori sulle Dolomiti.
Ancora da chiarire le cause della caduta
A 14 anni, Elisabeth aveva scalato a passo Gardena il Menhir, suo primo 8b (categoria di difficoltà). Nell’estate scorsa assieme a quattro amici era andata a scalare la parete ovest del Pik Odessa, montagna di 4.810 metri nel sud del Kirghizistan ai confini col Tagikistan. Da valutare con le autorità indiane ci sono anche i tempi e modalità per rimpatriare la salma nella vallata ladina.