Guede: semi libertà per l’assassino di Meredith

La difesa di Guede ha incassato un successo

Accolta la semi libertà per l’assassino di Meredith, Rudy Guede. Secondo il tribunale di Roma potrà uscire di giorno e rientrare in carcere la sera. I giudici, però hanno respinto la richiesta della difesa, di affidare l’ivoriano ai servizi sociali.

Cosa vuol dire semi libertà?

Il “premio” della semi libertà sarebbe arrivato a seguito di una “condotta esemplare” di Rudy Guede all’interno del carcere. L’uomo è l’unico accusato dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. In carcere ormai da 12 anni. L’avvocato Fabrizio Ballarini, ha richiesto che il suo assistito potesse passare dal regime carcierario a quello dei servizi sociali. Negati dai giudici. Ma approvata la semilibertà e la possibilità di collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo. Con la semi libertà, Guede potrà uscire dal carcere di giorno, ma deve rientrare la sera. Il condannato in semi libertà,può quindi trascorrere parte del giorno fuodi dall’istituto di pena per svolgere attività lavorativa o di valenza sociale. La misura altrenativa alla detenzione ha l’utilità del reinserimento nella società. 

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Perchè Guede è in carcere?

Il nome di Rudy Guede è entrato nella cronaca a seguito dell’omicidio della giovane Meredith Kercher. Una studentessa inglese venuta in Italia, a Perugia, per motivi di studio. La notte del 1 novembre 2007 venne assassinata nella sua casa. Il caso diventò noto anche come delitto di Perugia, è un omicidio commesso a Perugia la sera del 1º novembre 2007. La causa della morte? Un’emorragia a seguito di una ferita al collo provocata da un oggetto usato come arma. In casa, con Meredith, abitava anche la studentessa americana Amanda Knox e quella sera pare essere presente anche, il fidanzato della Knox, Raffaele Sollecito. Per l’omicidio venne condannato solo Rudy Guede, 16 anni di carcere.

Le motivazioni della condanna di Guede

Questa è la ricostruzione di primo grado, come espressa dalle motivazioni di condanna: «È quindi possibile che Rudy, uscendo dal bagno, si sia lasciato trascinare da una situazione avvertita come carica di sollecitazioni sessuali. Cedendo alla propria concupiscenza, abbia cercato di soddisfare le proprie pulsioni portandosi nella stanza di Meredith. Era sola nella propria camera con la porta quantomeno socchiusa. La reazione e il rifiuto di Meredith dovettero essere stati sentiti da Amanda e Raffaele. I quali anzi ne dovettero essere disturbati ed intervennero, per quanto evidenziano gli eventi, spalleggiando Rudy, diventando i suoi aggressori e i suoi uccisori. La prospettiva di aiutare Rudy nel proposito di soggiogare Meredith per abusarne sessualmente, poteva apparire come un eccitante particolare che, pur non previsto, andava sperimentato». 

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Guede unico condannato 

L’omicidio Meredith è stato per anni sotto i riflettori dell’opinione pubblica per il suo iter particolarmente strano. Quella sera, insieme al Guede, però erano presenti Raffaele Sollecito ed Amanda Knox. Quest’ultima ha subito calugnato un’altra persona, Patrick Lumumba, scopertosi poi estraneo ai fatti. Calugna per cui la Knox ha ottenuto una condanna di 3 anni. Guede era presente nel momento dell’omicidio. Tracce sono state rilevate nel bagno e nella stanza da letto, della casa dell’omicidio. Interrogato, ha chiesto il rito abbreviato, escludendo così la condanna all’ergastolo. Rudy Hermann Guede è stato definitivamente condannato per concorso in omicidio e violenza sessuale con sentenza della Corte di Cassazione. Ma concorso in omicidio con chi?

L’iter giuridico degli “concorrenti in omicidio”

Nel 2009 in primo grado, come concorrenti nell’omicidio, furono condannati dalla Corte d’Assise di Perugia, insieme con il Guede, la studentessa americana, Amanda Knox e l’italiano Raffaele Sollecito. Nel 2011 i presunti autori dell’omicidio furono assolti in corte d’appello. Il motivo dell’assoluzione? Secondo le perizie dei difensori, non vi era la certezza della presenza dei fidanzati nella scena del crimine. La Corte di cassazione, el 2013 annullò la sentenza assolutoria d’appello e rinviò gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. Un ulteriore capovolgimento arriva nel 2014. La Corte d’Assise d’Appello di Firenze sancisce nuovamente la colpevolezza degli imputati condannando Amanda Knox a 28 anni e 6 mesi di reclusione e Raffaele Sollecito a 25 anni di reclusione. Nel 2015 arriva l’assoluzione definitiva. Assolti dalla Corte di Cassazione, per mancanza di prove certe.

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Il rimborso dell’Italia ad Amanda

L’opinione pubblica italiana non ha mai dimenticato il caso di Meredith. La ragazza che si è trovata sola ed uccisa nella nostra Italia. Il padre della giovane ha aperto una fondazione in Suo nome. L’università di Perugia, invece una borsa di studio dedicata alla giovane inglese. Ma nonostante l’assoluzione ed il rimpatrio immediato della Knox a Seattle, l’americana non ha dimenticato l’Italia. Infatti, davanti la Corte Europea per i Diritti umani, i difensori dell’americana hanno aperto un procedimento con l’Itaia. La Corte europa ha accolto in via preliminare il ricorso contro l’Italia presentato da Knox, in cui si sostiene che l’americana abbia subito un processo iniquo e maltrattamenti durante l’interrogatorio. Nonostante non si siano mai avute prove di quanto richiesto. L’ Italia dovrà risarcire Amanda Knox la somma di 18.400 euro, calcolati tra danni morali e rimborso delle spese legali per il ricorso a Strasburgo.

E mentre i protagonisti della vicenda sono liberi, Guede ha ottenuto la semi libertà. Il pensiero va a Meredith e alla sua vita spezzata troppo in fretta.