Le mie risposte a grandi domande
Esce oggi in libreria, l’ultimo “dono” che Stephen Hawking fa alla scienza e all’umanità prima di morire a marzo di quest’anno: un testo dove l’illustre fisico matematico, esprime le sue preoccupazioni nei confronti dell’ Intelligenza Artificiale (IA).
Secondo il fisico, durante questo secolo, le persone scopriranno “come modificare il loro DNA , mutandone sia l’intelligenza che l’aggressività”. Hawking sostiene nei suoi scritti, che il progresso scientifico porterà allo sviluppo di intelligenze artificiali: vere e proprie macchine che ragioneranno in modo autonomo e non saranno in nessun modo manipolabili dall’uomo.
L’Intelligenza Artificiale
In termini tecnici, l’Intelligenza Artificiale è un “ramo dell’informatica” che permette la programmazione e progettazione di sistemi hardware e software atti a dotare le macchine, con caratteristiche tipicamente umane, come le percezioni visive, decisionali e spazio temporali. I software dell’Intelligenza Artificiale imitano infatti sempre di più il cervello umano: la recente realizzazione di microprocessori simili ai neuroni che elaborano le informazioni in modo molto più rapido ed efficiente del nostro cervello, aveva già dimostrato il grande passo avanti nello sviluppo per la potenza di calcolo dei sistemi IA ispirati al cervello umano.
“In breve, l’avvento dell’ IA super intelligente sarebbe la cosa migliore o peggiore che dovesse mai accadere all’umanità” dice Hawking. “Il vero rischio con l’intelligenza artificiale non è la malizia, ma la competenza. Un’ IA super-intelligente sarà estremamente brava a raggiungere i suoi obiettivi, e se questi obiettivi non sono allineati con i nostri, siamo nei guai”.