I Segreti di Gray Mountain

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È uscito a dicembre l’ultimo legal thriller di John Grisham “I Segreti di Gray Mountain”, edito da Mondadori, ambientato nel 2008 in un’America piegata dalla crisi. Ma non è questo il tema del romanzo, bensì è solo l’input da cui lo scrittore parte per far conoscere un problema molto sentito in una precisa parte degli Stati Uniti.

La protagonista del romanzo è Samantha, giovane avvocato dalla promettente e redditizia carriera nella divisione Immobili commerciali di uno dei più grandi studi legali di New York, la Scully & Pershing. Tutto bene fino a quando l’America non piomba nella famigerata crisi nata dalla catastrofe dei mutui subprime,  poi diffusasi in tutto il mondo. L’unica soluzione è quella di aspettare la fine della crisi e intanto fare da stagista in uno dei tanti enti no profit d’America. Samantha riesce ad entrare nella Mountain Legal Aid Clinic di Brady, Virginia, dove si ergono gli Appalachi, catene montuose violentate dall’intensa estrazione di carbone. Da quel momento la sua vita riceve uno scossone. Dopo un inizio alquanto grottesco, Samantha si ritrova a fare i conti con una situazione che non conosce e che sta portando quello spicchio di America verso il baratro ambientale. Immischiata in situazioni non sempre legali, la ragazza comincia a farsi delle domande sul suo futuro e sui suoi doveri di avvocato. Insieme a lei  un folto gruppo di personaggi (ai quali non sarà difficile affezionarvi), con intrecci e vicende familiari complesse, anima la storia con colpi di scena inaspettati.

Grisham con questo romanzo attua un lavoro di ricerca recandosi suoi luoghi e avvalendosi delle esperienze delle persone che tutti i giorni si oppongono allo smodato sfruttamento dei giacimenti di carbone e a tutto ciò che ne consegue, malattie incluse, attraverso organizzazioni e gruppi ambientalisti. Pur trattando un tema delicato ed entrando spesso in delucidazioni utili al lettore, Grisham non perde mai il ritmo del racconto, anzi i colpi di scena sono molteplici. Solo il finale registra qualche pecca. È come se l’autore lasciasse qualcosa in sospeso e non sfruttasse al massimo il potenziale del racconto, gettando la spugna e congedando i personaggi. Nel complesso il romanzo è certamente fruibile e coinvolgente.