Nadia Cella

Inchiesta Nada Cella: oggi nuovo test sulle tracce sul motorino

Oggi nuovo test sulle tracce rinvenute sotto la sella del motorino di A. L. C. e che per la procura potrebbero appartenere a Nada Cella.

A. L. C., indagata e poi prosciolta nel 1996, continua a professarsi innocente. Agli inquirenti ha detto: “Fatemi pure il test del DNA, io non ho fatto niente”.

Intanto, emergono nuovamente alcuni particolari come quella frase di Soracco detta a un amico pochi giorni prima dell’omicidio: “Ci sarà il botto al mio studio“, ma Soracco non ricorda, e risponde: “Ci chiedono di ricordarci cose successe 25 anni fa, come è possibile?“.

Insomma, molti punti oscuri, e domande che non trovano una risposta.

Riemergono altri punti chiave dell’inchiesta di allora: come la testimonianza della vicina di casa della C. La donna avrebbe visto la C. uscire con Marco Soracco, nelle settimane precedenti al delitto, e riferisce che la C. le avrebbe raccontato di essere andata allo studio del commercialista e avere notato “una certa ostilità” da parte della sua giovane segretaria, Nada Cella.

In tutto questo caos, la mamma di Nada, Silvana Smaniotto, oggi 80enne, attende da 25 lunghi anni la verità sull’omicidio di sua figlia.

Una sola cosa è certa: i reperti saranno oggi spediti al laboratorio della Scientifica di Roma, con l’obiettivo di cercare le tracce del Dna di Nada Cella.

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