Inibire l’invecchiamento potrebbe essere la cura per alcune malattie

Ridurre il processo di invecchiamento delle persone potrebbe ridurre il rischio di contrarre determinate malattie

I “meccanismi dell’invecchiamento” sono la ragione per cui si verificano alcune patologie legate all’avanzare dell’età, come ad esempio l’aterosclerosi. Infatti, come spiegato da alcuni ricercatori, non è l’invecchiamento ad uccidere le persone ma le malattie ad esso collegate. Come rivelano i dati, negli Stati Uniti, la maggior parte delle morti sono correlate ad alcune malattie come infarto, ictus, morbo di Alzheimer e cancro.

Si tratta di malattie davvero difficili da gestire e causate da diversi fattori, come la predisposizione genetica e lo stile di vita. Queste malattie, però, sono inscindibilmente collegate al processo di invecchiamento, pertanto, studiare tali patologie prescindendo dall’invecchiamento potrebbe condurre i ricercatori sulla strada sbagliata.

Maggiori dettagli sugli studi effettuati

Infatti tutti gli studi a riguardo non considerano altro che la patologia così come si presenta, senza tenere in considerazione dei fattori essenziali legati al danno molecolare provocato dall’invecchiamento, che è la causa maggiore dell’insorgenza di tali malattie. Se si prende in considerazione, ad esempio, la cura con le statine per l’aterosclerosi, si può notare che serve solo a ridurre e ritardare la mortalità, ma non a curare o prevenire l’insorgenza della malattia.

Lo studio sull’invecchiamento, invece, potrebbe aiutare a gestire l’insorgenza di queste malattie partendo dall’analisi dell’invecchiamento cellulare. In futuro potrebbero essere scoperti i fattori molecolari che causano l’invecchiamento e di conseguenza identificare il “bersaglio” reale sul quale bisogna agire. In passato è già stato effettuato uno studio sulle cellule dell’invecchiamento: nel 2016, un team di scienziati ha provveduto ad eliminare in alcuni topi da laboratorio le cellule senescenti, al fine di ritardare l’invecchiamento ed allungare la durata della vita, ma non hanno ottenuto i risultati sperati, anzi, hanno innescato l’osteoartrite. Nuovamente, ad oggi, alcune aziende biotecnologiche stanno prendendo di mira questo tipo di cellule, conducendo degli studi mirati, ma ancora non ci sono risultati che fanno ben sperare.

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