Dopo la sentenza con cui la Corte federale d’appello ha penalizzato la Juventus, il titolo crolla in Borsa e la tifoseria accusa Agnelli e l’ex dirigenza.
Juventus: la tifoseria organizzata punta il dito
La formazione bianconera accusa il colpo su più fronti. La Borsa, tanto per cominciare. Il titolo perde valore, tanto che la Juventus non riesce a fare prezzo in avvio di contrattazione. C’è poi il campionato. L’ultima contro l’Atalanta è stata una partita complicata. La formazione bianconera ha strappato un pareggio contro una delle formazioni più ostiche del campionato, ma i tifosi non sono soddisfatti. Tre dei gruppi della tifoseria bianconera organizzata, Drughi, Viking e Nab, hanno detto la propria in merito alla sentenza sul caso plusvalenze. I quindici punti di penalizzazione pesano come un macigno e i tifosi lanciano pesanti accuse all’ex presidente Agnelli e agli altri dirigenti che hanno salutato il club.
La nota della tifoseria
Secondo i tre gruppi organizzati la vecchia dirigenza aveva come unico scopo quello di “ridurre la storia sportiva di una società leggendaria a una mera operazione economica, un prodotto da piazzare sui mercati internazionali come una bibita qualsiasi o un marchio di abbigliamento”. Per la tifoseria “questa volta è peggio del 2006” e “arriveranno tempi ben più difficili”. Bisogna perciò ripartire dal “compattare quel poco che resta”.