La vicenda dall’inizio: questo bambino di 6 anni di Ladispoli era stato sospeso lo scorso 28 febbraio e non avrebbe dovuto assistere alle lezioni fino al prossimo 21 marzo. Di quali gravi colpe si era macchiato?
Il problema, a quanto sostenuto dagli insegnanti, era il suo atteggiamento in classe giudicato ‘eccessivamente proattivo’. Il giovanissimo studente è risultato affetto da deficit di attenzione e iperattività.
Non condividendo la motivazione e trovando fuori misura il provvedimento preso dalla scuola, i genitori hanno fatto ricorso al Tar che gli aveva dato ragione.
Pertanto, il giorno 4 marzo i genitori accompagnano a scuola il figlio, però non gli viene concesso di entrare. A questo punto, il padre fa denuncia ai carabinieri e si rivolge anche al Ministro della Giustizia Valditara per informarlo dei fatti. Su richiesta del Ministro, sono stati inviati nella scuola gli ispettori dell’ufficio scolastico regionale.
Il Preside dell’istituto Corrado Melone, Riccardo Agresti, ha dichiarato di non aver permesso l’accesso del bambino alla sua aula solamente perché era ancora in attesa di ricevere la notifica della sentenza favorevole del Tar. E ha aggiunto che, purtroppo, a volte i genitori confondono la scuola con una sorta di servizio babysitteraggio e non riflettono sul fatto che il comportamento ‘difficile’ da gestire di uno o più scolari inficia inevitabilmente l’apprendimento dell’intera classe.
Ebbene, oggi l’ufficio scolastico regionale del Lazio ha disposto la sospensione del Preside il quale, indignato, ha dichiarato che farà ricorso.