La squadra mobile di Latina con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo hanno smantellato stamani un’organizzazione dedita allo sfruttamento dei migranti. Sono finiti in manette sei italiani per violazione della normativa sul caporalato.
I migranti principalmente nordafricani e romeni lavoravano per 10 ore al giorno nei campi senza pausa. In totale 400 migranti lavoravano per una Società Cooperativa di Sezze, in provincia di Latina: una cooperativa di copertura, che nascondeva all’interno una vera e propria centrale di caporalato. Gli stranieri non avevano il minimo diritto di quanto prevede il contratto sindacale per chi lavora nei campi agricoli inoltre venivano ammassati nei furgoni della Cooperativa e trasportati da un paese all’altro.
La polizia ha sequestrato numerosi beni tra cui una decina di automezzi, case e proventi cioè i guadagni realizzati alle spalle dei braccianti stranieri. Nell’indagine sono coinvolti anche un sindacalista e un ispettore del lavoro accusato di corruzione. L’indagine è durata un anno e mezzo, i reati commessi vanno dall’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro all’estorsione, dal riciclaggio a reati tributari.