Non si fermano le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da casa alla fine dell’anno scorso e ritrovata senza vita in un bosco poche settimane dopo.
La morte di Liliana resta un mistero: Liliana è stata trovata con dei sacchi di plastica sulla testa, nessun segno di violenza o colluttazione.
Per tali ragioni, il medico che ha effettuato l’autopsia, sul referto ha scritto che potrebbe trattarsi di suicidio.
Ma qualcosa non convince: chi mai si toglierebbe la vita mettendo il capo dentro un sacchetto di plastica? Lo dice anche la criminologa Roberta Bruzzone, secondo cui una morte con tali modalità è inverosimile.
Da non trascurare, anche la testimonianza dei vicini resa pochi giorni fa a Chi l’ha visto: “Ho riconosciuto sul cellulare di Liliana delle chiamate perse da parte di un numero, non salvato, che apparteneva a Sterpin e quando ho chiesto al marito di richiamare quel numero, lui non ha voluto. Ma in quell’occasione, se tua moglie è scomparsa… lui voleva aspettare, non voleva allertare nessuno”, hanno riferito in conclusione i due coniugi.