L’infezione da virus Zika, subito dopo la nascita porta problemi cerebrali

Lo studio posto in essere dai ricercatori della Emory University sul virus Zika ha scoperto che questo può creare danni a lungo periodo

Uno studio effettuato dai ricercatori della Emory University ha evidenziato novità molto interessanti per quanto riguarda l‘infezione da virus Zika. I ricercatori hanno dimostrato che l’infezione da virus Zika subito dopo la nascita, può determinare problemi celebrali e comportamentali come deficit socio-emotivi, motori e cognitivi.

Lo studio citato rappresenta il primo in assoluto che ha per oggetto i potenziali effetti a lungo termine derivanti dall’infezione Zika. Il ricercatore che ha coordinato l’intero studio, Ann Chahroudi ha precisato che la dimostrazione dei devastanti danni derivanti dal virus Zika, sono stati individuati sui cervelli degli animali, ancora non si sa con precisione quali possano essere i rischi in concreto con riferimento al cervello di un feto.

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Maggiori dettagli sul virus Zika

La malattia da Virus Zika Ã¨ dovuta alla puntura di una zanzara del genere Aedes, questo insetto è anche responsabile della trasmissione della febbre dengue. Il problema principale del virus Zika è che sono nati bambini affetti da una gravissima malattia la microcefalia.

Lo studio condotto sugli animali ha dimostrato che l’infezione derivante dal virus Zika ha effetti non solo nell’immediato, ma anche e soprattuto nel lungo periodo. Il virus Zika infatti riesce ad avere un impatto tremendo sullo sviluppo dell’encefalo determinando danni irreversibili.

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Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature Communications“, è stato eseguito su quattro esemplari cuccioli di scimmia rhesus. Dopo aver infettato gli animali, gli esperti li hanno monitorati per 12 mesi, l’equivalente di cinque anni per un uomo, e hanno scoperto che il virus Zika ha notevolmente danneggiato il loro cervello. La memoria delle scimmie è stata compromessa in modo irreversibile, anche il loro comportamento è mutato in modo radicale con progressiva riduzione di interazioni sociale e aumento di cambiamenti repentini dell’umore.

I cambiamenti citati derivano dal mutamento della struttura del cervello che i ricercatori hanno individuato mediante le scansioni MRI. I dottori hanno condotto lo studio sulle scimmie rheusus perché hanno una struttura cerebrale non molto diversa rispetto a quella di un neonato, per questo ha implicazioni mediche davvero notevoli, lo studio infatti ha permesso di comprendere la reale portata del virus Zika e i suoi potenziali danni.

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