“Perseguitato anche dopo la morte”, è questo per Marina Berlusconi il trattamento che sta ricevendo il padre Silvio, fondatore di Forza Italia, scomparso il 12 giugno scorso. In una lettera pubblicata su Il Giornale, la primogenita dell’ex premier ha dato libero sfogo al suo dolore, difendendo il padre sull’inchiesta di Firenze sulle stragi del 1993.
“Caro direttore, ma la guerra dei trent’anni non doveva finire con Silvio Berlusconi? Dopo di lui, il tema giustizia non doveva tornare nei binari della normalità? No, purtroppo non è così. Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa, la Procura di Firenze, per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità”.
Il riferimento di Marina è alle notizie trapelate il 12 luglio scorso
Il riferimento di Marina è alle notizie trapelate il 12 luglio scorso, quando l’ex senatore Marcello Dell’Utri (e storico braccio destro di Silvio Berlusconi) è stato perquisito su mandato dei procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli e dal pm Lorenzo Gestri. Dell’Utri risulta indagato, insieme al fondatore di Forza Italia, in relazione a un presunto ruolo di “mandante esterno” delle stragi del 1993 e del 1994. Dell’Utri ha scontato una condanna definitiva per concorso esterno a Cosa nostra.