Marta Novello: aggressore scarcerato per “errore”

Aggressione Marta Novello: la ministra della Giustizia Cartabia ha inviato degli ispettori per fare luce sulla scarcerazione del 15enne che il 22 marzo 2021 aggredì la ragazza.

La ministra della Giustizia Marta Cartabia vuole vederci chiaro sulla scarcerazione del 15enne che il 22 marzo 2021 aggredì con ventitré coltellate Marta Novello in via Marignana a Marocco di Mogliano Veneto (Treviso). Il giovane infatti sarebbe stato scarcerato per “errore”. Cartabia ha dunque inviato degli ispettori a cui ha chiesto di svolgere opportune verifiche sulla vicenda.

Aggressione Marta Novello: intervengono gli ispettori

La scarcerazione del minorenne aggressore di Marta Novello sarebbe avvenuta per errore. La ragazza venne ferita mentre stava facendo jogging. In seguito all’uscita dal carcere, il 15enne ha raggiunto la madre a Londra. La ministra Cartabia ha pertanto incaricato gli ispettori di indagare su quanto accaduto svolgendo “i necessari accertamenti preliminari, formulando all’esito valutazioni e proposte“.

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Il 15enne è in Inghilterra

Al momento il giovanissimo aggressore di Marta Novello si trova a Londra con la madre. Ma come si spiega la scarcerazione ottenuta? Ebbene, in seguito a una perizia psichiatrica che ne aveva confermato la capacità di intendere e di volere, il ragazzino era stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione. Pare che il giorno dell’accoltellamento a Marta Novello, il minore fosse uscito con l’intenzione di effettuare una rapina per compare della droga.

Lo scorso aprile la pena del ragazzo è stata ridotta a cinque anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Venezia, con la conferma della prescrizione di sicurezza di due anni da scontare in seguito alla pena detentiva, vista la pericolosità sociale del minore. Lo scorso 21 luglio però il 15enne è stato scarcerato a Napoli per scadenza dei termini di custodia cautelare. Il ragazzo avrebbe dovuto essere trasferito in una comunità lontana da Treviso, ma così non è stato.

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Il provvedimento

Come informa FanPage, sembra però che il provvedimento sia stato emesso lo scorso 19 luglio, dando però tempo fino al 20 settembre di comunicarlo al giovane recluso, che intanto si è trasferito all’estero. L’avvocato del 15enne, Matteo Scussat, non conferma né smentisce nulla, ma ha fatto comprendere la sussistenza di tutti gli strumenti per rendere subito efficace il dispositivo, non appena il suo assistito fosse uscito di prigione.