Maxi frode Italia-Cina: sequestrati beni per oltre 290 milioni di euro

Un sistema di frode che sarebbe stato replicato ininterrottamente dal 2000 a oggi

Un sistema di frode che, secondo quanto riferito dalla Procura di Milano, sarebbe stato replicato ininterrottamente dal 2000 a oggi. Stiamo parlando di una maxi frode che ha coinvolto Italia e Cina per circa 290 milioni di euro. Questa mattina martedì 28 marzo la Guardia di Finanza ha arrestato 22 persone: 10 sono finite in carcere, 12 ai domiciliari. La banda criminale saldava fatture false cinesi con pagamenti tracciati, in cambio riceveva il corrispettivo in contanti di quanto riportato in fattura, meno una commissione del 9%. 

L’abilità del gruppo stava nel sostituite i soggetti scoperti dal Fisco o che risultavano comunque a rischio, con nuovi operatori, creati ad hoc e apparentemente “puliti”. In questo modo veniva ostacolata o rallentata ogni attività investigativa. Oltre ai soggetti mutavano anche le società. 

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Dopo pochi anni le società venivano svuotate di qualsiasi bene

Infatti, la banda operava tramite l’utilizzo strumentale di più società cooperative che, dopo pochi anni di attività, venivano svuotate di qualsiasi bene patrimoniale e finanziario e quindi abbandonate al loro destino di insolvenza. La Guardia di finanza in queste ore ha predisposto sequestri preventivi per 292,7 milioni di euro. Questa cifra, secondo i magistrati, sarebbe “il profitto dei reati di bancarotta e delle violazioni fiscali contestate”