Messaggio truffa: WhatsApp torna a pagamento

Il messaggio sta circolando da alcune ore, ma non c'è nulla di vero

messaggio truffa
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Ancora nuovi casi di fake-news e truffe online o sulle app di messaggistica. E ancora una volta, una delle applicazioni vittima di questi allarmismi e diciamolo, scherzi di cattivo gusto, è proprio WhatsApp, che da diversi giorni sta ricevendo segnalazioni dagli utenti, circa una notizia che ha destato la preoccupazione di molti. Si tratta di un messaggio truffa che parla di un ritorno a WhatsApp a pagamento, a partire dal mese di luglio.

WhatsApp: a pagamento da luglio?

WhatsApp è l’app di messaggistica per eccellenza. La più utilizzata, nonostante la rivale Telegram, con nuove funzioni che l’hanno resa ancora più fruibile e facile da usare. In particolare, durante l’emergenza di Covid-19, la piattaforma ha subito modifiche e aggiornamenti che hanno migliorato notevolmente la qualità degli utenti, costretti in casa durante il lockdown.

Un’applicazione gratuita al 100%, ormai da moltissimi anni. Talmente da così tanto tempo, che molti probabilmente, non ricordano neppure che in realtà, WhatsApp inizialmente prevedeva un costo annuale di 0,89€. Un prezzo davvero esiguo, ma che all’epoca faceva spesso storcere il naso a molti, con un conseguente numero di download piuttosto basso. Questo, fino a che la società non decise di prendere la strada del “total free forever”. Eppure, qualcuno sta facendo girare un messaggio all’interno dell’app, in cui si avvisa gli utenti di un ritorno ad un abbonamento annuale a partire da luglio 2020.

Naturalmente si tratta di un messaggio truffa, creato e diffuso al solo scopo di creare allarmismo tra la gente. Uno scherzo goliardico oppure una strategia mirata da parte della concorrenza? La seconda ipotesi è davvero poco probabile, ma resta il fatto che, nonostante WhatsApp abbia sempre ribadito di essere totalmente gratis per sempre, in questa epoca fatta di notizie false, di disinformazione dilagante e complottismi vari, non c’è da stupirsi che ancora qualcuno possa spaventarsi leggendo una notizia simile.