Nove persone, tra cui quattro bambini e due gemelli di sei mesi, sono stati brutalmente trucidati. La strage è avvenuta nei pressi del confine tra gli Stati Uniti D’America e il Messico. Secondo le forze dell’ordine del luogo gli autori del massacro sarebbero i narcotrafficanti di droga.
Essi sono tristemente noti per le sevizie e le crudeltà imposte alle loro vittime.
Secondo le prime notizie sembra che le vittime siano state uccise con l’esplosione di molteplici colpi di arma da fuoco.
Due di esse però, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero state bruciate vive.
Precisamente il brutale evento si è consumato a Rancho de la Mora nel confine tra gli Stati di Chihuahua e Sonora. La zona è rinomata a causa dei moltissimi trafficanti e spietati banditi che vi abitano.
Ricostruzione dell’accaduto
Secondo quanto riferito da Julian Lebaron, uno dei parenti delle vittime, essi si stavano dirigendo presso l’aeroporto di Phoenix per andare a prendere un parente appena arrivato. All’improvviso però durante la navigazione le vittime sono state prese alla sprovvista da un gruppo di soggetti spietati ed armati fino al collo.
Le vittime, insieme ad altri soggetti, stavano viaggiando su un convoglio formato da vari automezzi all’interno dei quali successivamente sono stati ritrovati i corpi martoriati.
Alcuni sono riusciti a sfuggire dalle grinfie degli aguzzini e sono tutt’ora dispersi nella foresta della zona dove si è svolta la violenza.
La reazione degli Stati interessati
I governi di Chihuahua e Sonora hanno ufficialmente annunciato che gli inquirenti hanno avviato le indagini per riuscire a chiarire meglio le dinamiche e per capire chi siano stati i carnefici. Sarà sicurante difficile, a causa del luogo specifico dove si sono svolti i fatti, riuscire ad avere una dinamica chiara. Nelle suddette zone infatti c’è un pesante clima di omertà e chiusura, i cittadini infatti hanno paura che possano ricevere dei danni o delle minacce qualora dovessero parlare con le forze dell’ordine.