Un matrimonio logoro; una condizione sociale quasi indigente; urla e minacce; un marito e una moglie che si sono persi il rispetto da tanto tempo. Questo il contesto in cui la polizia ed i carabinieri hanno trovato il corpo senza vita di Wafaa Chrakoua, 51 anni, originaria del Marocco e cittadina italiana, residente a Milano, nel quartiere periferico di Barona (via Lope di Vega).
E’ stato il presunto omicida, il marito Bouchaib Sidk, 59 anni, a confessare il reato e a consegnarsi spontaneamente alle forze dell’ordine. L’uomo ha raccontato che le liti erano all’ordine del giorno e che ha ucciso la donna in uno scatto di rabbia, accoltellandola a morte.
La coppia aveva quattro figli, di cui 2 maggiorenni. Nessuno era presente al momento del tragico evento. L’uomo avrebbe chiamato il figlio più grande per raccontare ciò che aveva fatto e poi sarebbe uscito per consegnarsi alla polizia.
I vicini di casa hanno descritto il marocchino come un uomo burbero e aggressivo, molto scontroso, mentre la vittima pensava a tutto: al lavoro, alla famiglia e alla casa. Alcuni avevano sentito in precedenza litigare la coppia, e avevano offerto aiuto a Wafaa, che lo aveva rifiutato per coprire il marito.
Ora Sidk si trova in carcere in attesa della convalida dell’arresto. E’ accusato di omicidio volontario.