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Milano, respinta la richiesta di archiviazione per stupro: Un NO è un NO

I fatti accaddero nel 2019. La vittima era una giovane di 27 anni che otto mesi fa si è tolta la vita.

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La protagonista di questa tragica vicenda aveva trascorso la serata su I Navigli con un’altra ragazza, con cui aveva una relazione sentimentale stabile. Alla chiusura dei locali la giovane tentò di tornare a casa con un mezzo pubblico, senza riuscirci. Avvicinata da un napoletano che si offrì di accompagnarla a casa con il suo furgone, accettò.

L’uomo, anziché portarla a casa, la condusse alla propria abitazione e consumò un rapporto sessuale con lei, senza avere mai ottenuto il consenso da parte della 27enne. Durante la notte, la vittima scappò e sporse denuncia.

La donna, nel raccontare i fatti alle Autorità, sottolineò che non le era stata usata violenza fisica, ma che lei non aveva mai acconsentito al rapporto; se rimase muta fu a causa dello shock. Anzi “mi chiusi a riccio e gli diedi la schiena”.

Ieri in Aula il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione del procedimento perché il 32enne avrebbe potuto non comprendere il silenzio a causa dell’ora tarda e della stanchezza.

Il Gip, tenuto conto di quanto raccontato dalla donna, ha ordinato l’imputazione coatta dell’indagato, in quanto “si deve presumere il dissenso laddove non vi siano indici chiari ed univoci volti a dimostrare l’esistenza di un consenso“.

Nel frattempo, la 27enne, affetta da fragilità psichiche, si è tolta la vita otto mesi fa