Minatori pronti a scendere nella galleria

Questi minatori vivranno il momento più emotivo e delicato. E forse il più drammatico: saranno loro che troveranno il piccolo Julen. 

Raggiunti 57 metri di profondità del pozzo per raggiungere Julen

Sono stati raggiunti stamattina, i 57 metri di profondità. Mancano solo 3 metri per arrivare al punto stabilito, dove verrà scavata una galleria orizzontale di altri 4 metri, che permetterà ai minatori di raggiungere il piccolo Julen.

Raggiunti i 57 metri di profondità del tunnel parallelo al pozzo dove si trova Julen.

Dopo i primi 20 metri raggiunti senza difficoltà, la perforatrice si è imbattuta in una spessa striscia di quarzo che ha rallentato nuovamente le operazioni di scavo.

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Il quarzo, oltre ad avere una “durezza” conosciuta in geologia, ha causato l’usura della perforatrice che ha dovuto eseguire una manutenzione d’urgenza, bloccando ancora una volta i lavori di scavo.

Otto minatori nella fase più delicata

Appena sarà terminato il tunnel verticale, esso sarà “intubato” con lo scopo di proteggere le pareti: questo lavoro durerà altre 6 ore circa, secondo l’ingegnere Juan López Escobar, che è in prima linea nell’operazione di recupero del bambino.

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Poi toccherà a loro, la squadra di minatori della Brigata di Hunosa che scenderà con la “capsula” di salvataggio, scavando manualmente il tunnel orizzontale.

Scenderanno a coppie , a turno tra i 30 e i 45 minuti ” , dice Escobar. I minatori avranno  martelli pneumatici e altri strumenti più complessi, per scavare manualmente e non ferire accidentalmente il piccolo.

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Questi “uomini scelti” lavoreranno in un ambiente molto polveroso con pochissima luce. Saranno dotati di equipaggiamento di protezione e bombole in caso di mancanza di ossigeno.

“Sono già entrati almeno 50 volte mentalmente, hanno previsto tutti i rischi che potrebbero insorgere”

Questi minatori hanno il compito dell’ultimo sforzo. Vivranno il momento più emotivo e delicato, e forse anche il più drammatico. Saranno loro che troveranno il piccolo Julen e lo riporteranno in superficie.

Gli “eroi” che porteranno al termine l’operazione di recupero, sono otto minatori appartenenti alla Brigata di soccorso minerario delle Asturie : un corpo speciale di 15 uomini  impiegati nei soccorsi minerari, e in operazioni di salvataggio all’interno di tunnel o caverne. Sono altamente specializzati ad azioni di salvataggio in spazi stretti con atmosfere irrespirabili e in questi contesti, sono considerati i migliori in Spagna.

Sono tempi difficili questi. Sappiamo cosa significhi avere l’ansia, la gola bloccata e le lacrime asciutte per l’impotenza di non poter dare un pugno alla roccia” dice Rodrigo Reveco, l’inventore della capsula Phoenix progettata per salvare  33 minatori intrappolati in una miniera cilena nel 2010.

Reveco ha inviato un messaggio di incoraggiamento per tutti coloro che stanno partecipando a questa immane e drammatica operazione di recupero, per salvare il piccolo Julen.

di Monica Ellini