La mattina del 15 ottobre un 30enne tunisino è stato trovato morto a Modena in un parcheggio in via dell’Abbate. A sporgere denuncia è stato il fratello della vittima, anch’egli vittima di lesioni. Un carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura locale con l’accusa di omicidio e di lesioni nei confronti proprio del fratello della vittima.
Insieme a lui, sono stati iscritti nel registro degli indagati altri 5 militari dell’arma tutti raggiunti da un avviso di garanzia in attesa dell’autopsia disposta dai PM per chiarire le cause del decesso della vittima. Secondo le prime ricostruzioni i due fratelli tunisini erano stati posti sotto controllo dalle Forze dell’Ordine in seguito a una lite scoppiata all’interno di un locale.
Il primo commento su quello che è accaduto è arrivato dall’avvocato di tre dei sei carabinieri indagati, tra cui il militare accusato anche della morte della vittima. Secondo il legale i suoi assistiti sono assolutamente estranei ai fatti e hanno agito con massima trasparenza e correttenza e sarebbero dunque innocenti, pur sottolineando il dispiacere per la morte del giovane tunisino.
Ad annunciare la morte del tunisino è stata proprio l’arma dei carabinieri tramite una nota diffusa il 15 ottobre nella quale si diceva che il personale del 118 aveva soccorso un uomo senza fissa dimora constatandone l’avvenuto decesso.










