Si è spenta all’età di 98 anni Lucy Salani, attivista e unica transessuale italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. La notizia è stata trasmessa dal fondatore dei Sentinelli e consigliere regionale lombardo Luca Paladini. Salani è nata a Bologna nel 1924. Si è sempre dichiarata antifascista ed ha disertato prima l’esercito fascista italiano e poi quello nazista. Infine, è stata deportata a Dachau nel 1944.
Finita la guerra ha vissuto tra Bologna e Torino e negli anni 80 ha fatto l’operazione per cambiare sesso. La sua storia è diventata nota grazie alla biografia di Gabriella Romano “Il mio nome è Lucy”. Nel 2014, il regista Gianni Amelio l’ha intervistata nel documentario “Felice chi è diverso”.
Inoltre, di Salani trattano anche “L’Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale”, pubblicata nel 2009 e “Essere Lucy”, il documentario di Gabriella Romano.
Il Comune di Bologna le ha conferito l’onorificenza della Turrita di bronzo
Tra il 2020 e il 2021 Matteo Botrugno e Daniele Coluccini hanno girato il documentario “C’è un soffio di vita soltanto”. Qui la donna si era recata a Dachau, per il 75esimo anniversario della liberazione del campo. Lo scorso luglio il Comune di Bologna le ha conferito l’onorificenza della Turrita di bronzo, mentre il Gay Center aveva fatto richiesta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di nominarla senatrice a vita.