Dwight Howard nella bufera per un caso di violenza domestica. Il centro dei Rockets è finito al centro della cronaca non per le sue performance sul parquet, ma per un caso che ha scosso gli amanti dello sport e non solo. La polizia della Georgia ha infatti aperto un’indagine nei suoi confronti perchè avrebbe preso a cinghiate il figlio Baylon di sette anni. Del caso se ne era occupata inizialmente la polizia della Florida, ma si era chiuso il tutto per mancanza di prove evidenti. La mamma del piccolo Baylon, ex cheerleader degli Orlando Magic, aveva fatto riaprire il caso rivolgendosi al “Florida Department of Children and Families“, un ente a tutela dalle violenze domestiche. La donna aveva denunciato le violenze corporali subite dal figlio, ma anche in questo caso l’ente non ha riscontrato delle prove tali da poter condannare Howard.
La diagnosi effettuata dal dottor Kesler però evidenzia sul corpo del piccolo Baylon i segni di colpi sferrati con una cinghia. I legali di Howard accusano la donna di voler amplificare la situazione per ottenere dei soldi dal centro degli Houston Rockets, tuttavia Howard avrebbe confermato ai poliziotti di aver colpito il figlio con la cinghia perchè anche suo padre faceva così con lui e non pensava fosse una cosa così violenta.
Altro caso in NFL – ora in America si rischia di avere un altro caso “Adrian Peterson”. Il running back dei Minnesota Vikings è stato squalificato per l’intera stagione perchè accusato di aver malmenato il figlio. Peterson era stato squalificato per aver frustato il figlio con dei rami, una procedura non rara nel Texas orientale dove il giocatore è cresciuto.
Ora spetterà alla polizia di Cobb County analizzare le nuove prove emerse per comprendere la reale colpevolezza di Dwight Howard. Quello che è certo è che negli USA non passano facilmente sopra a queste cose.