È stato eseguito stamani un blitz antimafia della guardia di Finanza di Catanzaro che ha portato all’arresto 24 persone. Sono finiti in carcere gli uomini del clan Iannazzo-Da Ponte – Cannizzaro e i loro uomini di fiducia più diversi dirigenti e funzionari Astra. Tra di loro spiccano anche l’ex deputato di centrodestra Giuseppe “Pino” Galati e il consigliere comunale di Lamezia Terme Luigi Muraca.
Dodici sono in carcere e dodici ai domiciliari e il sequestro di beni del valore di 10 milioni di euro.
Nell’operazione definita “Quinta Bolgia” si è scoperto che le aziende legate alle cosche avevano il monopolio di molti servizi all’interno dell’ospedale di Lamezia Terme. A partire da quello delle ambulanze sostitutive al servizio pubblico, ma anche delle imprese che si occupavano delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario e del trasporto sangue. Venivano utilizzate ambulanze fatiscenti che non avevano nemmeno i requisiti tecnici per circolare. Alcuni mezzi, infatti, erano senza freni e con i motori danneggiati. Per non parlare dell’ossigeno scaduto che veniva somministrato ai malati soccorsi da personale non autorizzato e senza alcuna preparazione medica.
Grazie ad accordi corruttivi con i tre dirigenti dell’Asp catanzarese, il sodalizio criminale aveva ottenuto le certificazioni di qualità richieste per l’affidamento del servizio autoambulanze sulla base di una semplice verifica documentale, senza il minimo controllo dello stato dei mezzi, delle dotazioni e delle strutture aziendali.
Dentro l’ospedale di Lamezia potevano lavorare solo le aziende legate alla cosca Iannazzo-Daponte-Cannizzaro, riconducibili alla famiglia mafiosa Giampà, che tramite i due politici erano riusciti ad ottenere l’appalto delle ambulanze nel 2010. Un appalto per un anno che, però, senza alcun bando pubblico, è stato prorogato fino al 2017.
L’indagine ha dimostrato come l’ospedale di Lamezia era di fatto occupato militarmente dalla ‘ndrangheta attraverso i gruppi Putrino e Rocca, veri e propri mattatori di appalti.