Associazione mafiosa, concorso esterno, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsione, usura, danneggiamento, aggravati dal metodo mafioso. Non solo: associazione finalizzata al traffico di droga, riciclaggio, autoriciclaggio e associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e frodi ai danni dello Stato. Questi i reati di cui a diverso titolo sarebbero accusati i 78 destinatari di misure cautelari che stanno eseguendo le forze dell’ordine da questa mattina in diverse regioni italiane (Calabria, Lombardia, Puglia).
L’operazione “Blu Notte” accerterebbe il passaggio di consegne dal patriarca del clan Bellocco (“Assi i mazzi”) al nipote “Chiacchiera”. Il 39enne, avrebbe amministrato il clan dalla sua cella nel carcere di Lanciano (CH) tramite cellulare. “Assi i mazzi”, fondatore nel 1981 della “Sacra Corona Unita pugliese” è deceduto recentemente.
L’indagine si è focalizzata sugli interessi dei Bellocco in tutto il Paese, ramificati anche all’estero. Come una costola dell’indagine “Blu Notte” è nata l’operazione “Ritorno” che ha portato al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre €4 milioni a Brescia.
Secondo la magistratura, Umberto Bellocco, “Chiacchiera”, sarebbe un leader temuto e avrebbe la completa gestione del sodalizio. Al suo cospetto tanti soggetti si sono mostrati accondiscendenti e ossequiosi.
Dopo la condanna definitiva del giovane capocosca per associazione mafiosa, non ha mai smesso di comunicare con l’esterno tramite cellulari e schede SIM forniti sia dall’interno sia dall’esterno della casa circondariale. Da lì seguiva summit mafiosi In carcere il 39 enne è entrato in rapporti con il clan degli Spada, noti narcotrafficanti di Ostia, con cui avrebbe organizzato lo spaccio di diverse partite di cocaina