Gli inquirenti temono che dietro ai gravi fatti di sangue verificatisi ieri nel Vibonese vi sia la ‘ndrangheta.
G. M. un pregiudicato di 38 anni nato a Cinquefrondi ma residente nella cittadina di Nicotera Marina, è stato ucciso con colpi di arma da fuoco nei pressi di un bar del centro cittadino.
La vittima era nota alle forze dell’ordine perché già arrestato a gennaio 2020 a Gerocarne (VV) insieme a suo cugino, A. C., figlio di D. C., noto broker della droga ucciso nel 2011 a Nicotera. Al momento era imputato nel processo, non ancora giunto a termine.
I due uomini erano stati sorpresi dalle forze dell’ordine mentre tentavano di disfarsene di una pistola con matricola abrasa calibro 7,65. La polizia sequestrò in quell’occasione € 30 mila in contanti. Furono accusati dei reati di tentato omicidio e detenzione illegale di armi, con l’aggravante delle finalità mafiose.
Ieri, il drammatico epilogo. Ad allertare le forze dell’ordine è stata una donna, che avrebbe notato il corpo esanime della vittima. Ma all’arrivo dell’ambulanza non c’era molto da fare per il 38enne, che era andato in arresto cardiocircolatorio. Sarebbero stati fatali i colpi che lo hanno raggiunto al torace. Nessun arma è stata trovata nel luogo del delitto.
I Carabinieri stanno analizzando le telecamere di videosorveglianza della zona per capire cosa sia accaduto nelle ultime ore di vita di M. Con molta probabilità il fascicolo andrà poi alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.