Nuoro, evasione Marco Raduano: ci sono due nuovi arresti

La moglie di un detenuto e di un agente carcerario potrebbero avere avuto un ruolo nella fuga

Un’evasione “tradizionale” degna dei film d’azione più noti, quella di Marco Raduano. Il boss ha utilizzato il più classico degli stratagemmi, quello delle lenzuola annodate, per calarsi dal muro di cinta dal carcere sardo di Badu ‘e Carros, lo scorso 25 febbraio. Oggi, a distanza di più di un mese, la polizia ha arrestato due soggetti che potrebbero aver preso parte alla fuga. Si tratta della moglie di un detenuto e di un agente carcerario. 

Secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbe stato un passaggio di denaro in cambio dell’introduzione, all’interno dell’istituto penitenziario, di uno o più telefoni cellulari. Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, ha spiegato che l’uomo era “detenuto in regime di 416 bis (associazione di tipo mafioso) per omicidio, violazione della legge sulle armi e molto altro”

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Problemi di sicurezza e carenze di organico a Badu ‘e Carros

In seguito alla sua fuga è scoppiata un’ampia polemica sulla carenza di personale di polizia penitenziaria e sulla scarsa vigilanza effettuata all’interno del carcere di Nuoro. La commissione Giustizia della Camera, dopo le denunce dei sindacati per i problemi di sicurezza e carenze di organico, si è infatti recata personalmente a Badu ‘e Carros per una visita all’istituito. A qualche giorno di distanza sono scattati i due arresti.