Omicidio Consolato Ingenuo: confermato l’ergastolo per Ivan Rudic

Il serbo di 38 anni è stato processato per omicidio e occultamento di cadavere

E’ definitivo l’ergastolo per Ivan Rudic, il serbo di 38 anni processato per l’omicidio di Consolato Ingenuo, 42 anni. La conferma della pena è arrivata oggi 2 marzo dai giudici supremi della Corte di Cassazione, i quali hanno rigettato il ricorso degli avvocati difensori di Rudic. La richiesta è arrivata dall’avvocato di parte civile, Francesco Antonio Maisano, che assiste i familiari della vittima.

“La vicenda processuale a questo punto è conclusa”, ha commentato l’avvocato Maisano, “resta l’immenso dolore per i familiari e l’enorme sofferenza di un bambino piccolo che dovrà crescere senza il padre”. Il corpo di Ingenuo è stato ritrovato privo di vita nel luglio 2019 in un dirupo tra Cereglio e Tolè, nel Comune di Vergato, nell’Appennino bolognese. Secondo le ricostruzioni, Ivan Rudic e Mihai Apopei, operaio romeno 53enne avrebbero avuto un’accesa lite con la vittima in un bar a Tolè

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La condanna del 13 settembre

Dopo essersi allontanati in auto, del 42enne si sono perse le tracce e il suo corpo è stato ritrovato la mattina seguente. Il 13 settembre 2021 la Corte di Assise di Bologna ha condannato, oltre a Rudic, autotrasportatore, anche Mihai Apopei, a due anni per occultamento di cadavere. L’appello ha confermato la sentenza di primo grado ma il secondo imputato non ha fatto ricorso. Oggi finalmente la decisione della Cassazione è stata pronunciata. 

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