Una serata tranquilla e poi all’improvviso la tragica morte di un ragazzo che ea uscito solo per stare un po’ con la sua fidanzata, per divertirsi e stare un po’ tranquillo e lontano dalla preoccupazioni quotidiane.
Luca Sacchi è deceduto così, ucciso con un colpo di pistola alla nuca per aver difeso la fidanzata da uno scippo. Voleva solo difendere la ragazza che amava dalla violenza con cui due rapinatori si erano accaniti su di lei bloccandola e cercando anche di farle del male. E per questo Luca ha pagato con la vita, i due rapinatori non gli hanno lasciato scampo.
Gli arresti
I due malviventi sono stati arrestati. Si tratta di due romani che si trovano in Questura, catturati questa notte, ed ora sotto un interrogatorio serrato. Uno dei due ha precedenti per droga, l’altro è incensurato: hanno 20 e 25 anni e a quanto pare si sarebbero costituiti.
I due arresti forse potranno dare almeno un po’ di giustizia al povero Luca, e si spera che riesca a percepire tutto l’affetto e l’amore delle persone che adesso sono lì con lui e per lui. Perché non si può morire in quel modo, non si può finire la vita dopo una serata che avrebbe dovuto essere di festa e divertimento.
La dinamica dell’omicidio
Questa sarebbe, secondo le prime ricostruzioni, la dinamica della tragedia. Luca, che è appassionato di arti marziali e jiu jitsu brasiliano, reagisce: afferra il bandito che ha appena portato via la borsa alla sua fidanzata ed è armato di bastone.
Il ragazzo non ha paura: si catapulta sull’uomo, lo stende a terra. A quel punto, però, da dietro, il complice sfodera l’arma e spara a bruciapelo. Il proiettile centra la testa del ragazzo, attraversa il cervello, e va a conficcarsi, sulla traiettoria, nell’infisso della vetrina del John Cabot pub dall’altro lato della strada.
Adesso i Carabinieri stanno visionando tutte le riprese delle telecamere di sorveglianza della zona, ogni ripresa è fondamentale per capire cosa davvero è successo in quei tragici momenti. In particolare, sono attenzionate da parte delle forze dell’ordine le telecamere di un tabaccaio e di un negozio di tatuaggi. E intanto vengono interrogati anche numerosi testimoni, che sembrano tutti concordi nel descrivere la dinamica della fatale aggressione.