Nuovi risvolti nel caso di Ariano Polesine. È stata ritrovata un’arma: potrebbe essere quella usata per sparare alla giovane madre di famiglia Rkia Hannaoui. Inoltre, dai risultati dell’autopsia non ci sono più dubbi in merito alla morte della donna. Questa, 31 anni e di origine marocchina, era stata trovata agonizzante dai figli piccoli il 28 marzo scorso nella sua casa in provincia di Rovigo.
In un primo momento, gli investigatori hanno pensato potesse essersi trattato di un malore, ma oggi le indagini portano a tutt’altra pista. Già da ieri si rincorrevano notizie su scavi nei dintorni dell’abitazione della vittima, e oggi un’arma da fuoco è stata rinvenuta in un terreno della zona. Secondo gli investigatori, qualcuno l’avrebbe nascosta per occultare il reato.
I primi risultati emersi dall’autopsia
La procura di Rovigo ha comunicato, con una nota, i primi risultati emersi dalle analisi sul corpo della donna. Nella regione temporale sinistra della testa c’è un foro d’ingresso riconducibile a un proiettile di metallo, probabilmente di calibro 22. “È escluso in questa fase che il colpo d’arma da fuoco sia stato esploso a contatto, ovvero a distanza ravvicinata”, specifica la nota. Al momento si attendono gli esami balistici per avere tutti i dettagli necessari alle indagini.