Open Arms: altri nove naufraghi si buttano dalla nave

La nave della Ong è distante 800 metri dalla riva

Almeno nove naufraghi si sono buttati a mare dalla nave della Ong “Open Arms” ormai ormeggiata da svariati giorni innanzi all’isola di Lampedusa.

I profughi si sarebbero gettati in acqua per raggiungere a nuoto la riva. Considerando che la nave è distante ben 800 metri dalla riva, il loro è stato sicuramente un gesto pericoloso ed estremo, espressione dell’malessere in cui vivono.

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Immediato è stato l’intervento della guardia costiera con una motovedetta e due gommoni. Fortunatamente gli agenti sono riusciti a recuperare in tempo i naufraghi nel mare e li hanno condotti nel Molo della Madonnina.

Primo intervento dei soccorsi, nessuno si è fatto male

Gli immigrati una volta condotti sulla riva, sono stati accolti immediatamente dai dottori pronti a prestare la loro assistenza. Due naufraghi sono stati portati in ospedale per svolgere accertamenti. Per uno di essi, leggermente più grave rispetto agli altri, è stato necessario il trasporto nell’ambulanza con la barella.

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Fortunatamente nessuno si è fatto male e nessuno tra loro ha riportato ferite. I soccorritori hanno sottolineato come i naufraghi abbiano corso un rischio davvero elevato gettandosi in mare. Nel momento in cui il gruppo di migranti si è buttato giù dalla nave il mare era abbastanza agitato, inoltre essendo lontani 800 metri dalla riva non bisogna sottovalutare la profondità delle acque. Ad aggravare la situazione è stato il forte vento che soffiava.

Attualmente gli attivisti della Ong avvisano che la situazione a bordo della Open Arms è “esplosiva”. Questo non è stato il primo episodio, giorni fa un naufrago della Ong si è gettato a mare, immediato è stato l’intervento dei militari per salvarlo. Anche domenica 5 naufraghi della Ong si sono tuffati a mare e successivamente sono stati recuperati dagli attivisti della Ong. Ad oggi sulla nave sono presenti più di 80 immigrati, è necessario, per il bene comune, risolvere questa situazione. Non è tollerabile che queste persone siano lasciate in balia delle onde per quasi un mese. Urge una soluzione per aiutare questa gente ed evitare tragedie o eventi drammatici.