Di 992 punti di preparazione pasti all’interno di altrettante strutture ospedaliere, sia pubbliche sia private, 340 hanno presentato irregolarità, andando a registrare un valore pari al 34%. Questi i dati emersi da un controllo a tappeto effettuato dal comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il ministero della Salute. In seguito ai controlli, le autorità hanno disposto 431 infrazioni penali e amministrative, per complessivi 230mila euro di sanzioni.
Inoltre, è stata disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 7 cucine, all’interno delle mense ospedaliere e delle strutture sanitarie. Sono emerse diverse presenze di muffe, molta umidità, insetti ed escrementi di roditori. Il comando dei Carabinieri ha contestato una scarsa gestione e conservazione degli alimenti utilizzati per la preparazione dei pasti, il mancato rispetto dei requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto e l’uso di ambienti privi di adeguata pulizia e funzionalità.
Segnalata la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi
I Nas hanno provveduto ad effettuare tamponi e campioni per la ricerca di agenti patogeni e contaminanti sulle superfici di lavoro, sui vassoi e all’interno dell’acqua utilizzata in cucina. In cinque casi è stata segnalata la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. In 4 di queste strutture son stati rinvenuti batteri coliformi nell’acqua utilizzata per la preparazione di pasti.