Palermo è una delle capitali più attive e colorite del Mediterraneo e custodisce numerosi segreti e storie. Tra le figure che più hanno solcato la cultura urbana vi sono diverse donne. La prima che ricordiamo è sicuramente la Santuzza, Rosalia Sinibaldi, protettrice del capoluogo, ma furono diverse le nobildonne, poetesse, scrittrici, artiste e anche avvelenatrici che hanno scritto la storia locale. Questi saranno i ritratti che andremo a raccontare.
Le ”famose” avvelenatrici
Tre sono le donne che hanno segnato gli avvenimenti più raccapriccianti di Palermo: Francesca, Giulia e Giovanna. Era il 633 quando Francesca Rapisardi (conosciuta alle cronache come ”La Sarda”) fu accusata di aver creato una sostanza velenosa, composta prevalentemente d’acqua, che fece morire dopo pochissimo i mal capitati dopo averla ingerita.
Giulia Tofana era una bellissima cortigiana appartenente alla corte di Filippo IV di Spagna. In molti la conoscevano perché considerata una fattucchiera. Visse a Palermo nei primi anni del XVII secolo e ideò un veleno che se aggiunto in cibi o bevande poteva essere letale.
Ultima, ma non per importanza, fu Giovanna Bonanno: l’assassina seriale del XVIII secolo. La vecchia dell’aceto offriva ”serenità” a coloro che volessero disfarsi del proprio coniuge durante il Regno del Viceré Caracciolo. Il medesimo ‘servizio’ era stato offerto dalla Tofana solo un secolo prima.
Nobili donne dal genio incontrollabile
Non solo crimini e morti improvvise conserva la storia delle donne di Palermo ma anche bellezza e arte. Numerose, più o meno conosciute, furono le signore che si dedicarono al genio. Vi è Topazia Alliata di Salaparuta, nobildonna pittrice, gallerista e curatrice dell’arte in tutte le sue sfumature; un’altra donna da ricordare è Costanza D’Altavilla che è stata ”la Regina” medievale del periodo di Federico II.
Fascino misterioso e femminile è Laura Lanza, conosciuta da tutti come la Baronessa di Carini, uccisa dal padre nel suo castello. E per finire la prima poetessa femminista: Giuseppina Turrisi Colonna. Nacque a Palermo nel 1822 e morì di parto a soli 26 anni. Nel 1841 riuscì a pubblicare una piccola raccolta di poesie in cui sognava di avere la forza e la tenacia di Giovanna d’Arco. Il suo obiettivo era quello di risvegliare le menti sicane dal torpore culturale che le avvolgevano. Grande spazio trovarono nei suoi scritti altre due donne importanti: Gaspara Stampa e Vittoria Colonna.