Paolo Corelli è stato ucciso con tre colpi di revolver dopo un litigio con un boss della zona.
L’ipotesi è infatti che abbia pagato con la vita forse una parola di troppo.
Pare infatti che qualche settimana va vi sia stata una discussione avvenuta con un boss della zona, davanti al alcuni testimoni.
Ieri, per tutta la giornata sono stati ascoltati parenti, amici e familiari a caccia di indizi e prove.
Impiegato da 20 anni come fruttivendolo in un market di Fiumicino, il padre ed il fratello avevano dei precedenti penali per droga.
Si batte dunque anche la droga come movente.
“Da mesi c’era uno strano via vai da casa sua. Gente che entrava e usciva a ogni ora del giorno e della notte perché aveva iniziato a spacciare” dice qualcuno a il Messaggero
Per il momento solo illazioni, ma dietro la sua uccisione uno scenario di usura, spaccio di droga e litigi tra boss di quartiere.