Pedopornografia: 5 anni di reclusione a monsignor Capella

"Detenzione, cessione e trasmissione di materiale pedopornografico" il reato contestato nella seconda ed ultima udienza di oggi.

Si è svolta oggi presso il Tribunale Vaticano la prima udienza a monsignor Carlo Alberto Capella, ex diplomatico, accusato di pedopornografia. Capella ha ammesso di aver compiuto  “atti compulsivi di consultazione impropria di Internet” ed ha tentato di giustificarsi dicendo che era in crisi a causa del suo trasferimento a Washington.

“Ho sbagliato a sottovalutare la crisi che stavo attraversando”

- Advertisement -

Capella utilizzava un profilo Tumbrl ed attraverso quel profilo avrebbe avuto conversazioni con altri utenti ed effettuato scambi di materiale pedopornografico.Tra i file raccolti ci sarebbe stato anche un video con un bambino in “atteggiamenti sessuali espliciti”, così ha riferito Gianluca Gauzzi, uno dei testimoni chiamati in aula.
Cinque anni di reclusione 5 mila euro di multa. Questa la condanna inflitta dal Tribunale della Città del Vaticano a monsignor Alberto Capella, il consigliere di nunziatura reo confesso.

Carlo Alberto Capella, l’ex funzionario Vaticano, arrestato il 7 aprile scorso, ha dichiarato:

- Advertisement -

«Spero che questa situazione — ha aggiunto — possa essere considerata un incidente di percorso nella mia vita sacerdotale, che amo ancora di più»

«Spero che questo processo possa essere di qualche utilità nel corretto inquadramento dei fatti»

- Advertisement -

Riguardo al materiale sequestrato, le immagini scaricate dal cellulare di Capella sono state archiviate e consultate in diversi momenti, l’ultima volta nell’ottobre del 2017.

Segno,  questo, di «un comportamento reiterato nel tempo che non è mai venuto meno», come dimostra anche l’attività in chat su Tumblr. Le immagini, inoltre, quando venivano condivise erano accompagnate da «apprezzamenti».

Nelle chat, infine, «si prospettavano anche incontri reali».

«Non era una captazione accidentale e fortuita di materiale, ma l’indice di una attività illecita di ingente quantità».